Da grandi

Ciò che siamo oggi è un equilibrato compromesso…tra chi sognavamo di essere…e ciò che non abbiamo avuto paura di diventare…

Quante volte abbiamo sognato di raggiungere obiettivi altissimi che ci avrebbero dato potere, benessere e fama?

E quante volte invece ci siamo risvegliati di colpo dovendoci confrontare con una realtà ben diversa da quella sognata?

Perché ciò che possiamo diventare si discosta in modo tanto profondo da quell’obiettivo troppo lontano per essere reale, che aveva riempito i nostri desideri dell’età giovanile?

Erano loro a essere troppo fuori dalla nostra portata o noi che ci siamo lasciati vincere dagli ostacoli tra la realtà oggettiva e il raggiungimento del fine?

In realtà a queste e altre mille domande sull’argomento non esiste una risposta che possa valere per ognuno di noi perché infinitesimali sono le sfaccettature che ci contraddistinguono differenziandoci da qualunque altro individuo, lasciando così libero spazio alle più disparate e diverse motivazioni che ci hanno allontanati dall’idea di partenza. Molti hanno compreso che quell’ideale, crescendo, non corrispondeva più a ciò che era importante realizzare e hanno trovato un altro sogno, molto più terreno, con il quale misurarsi rendendo la possibilità di raggiungere l’obiettivo decisamente più possibile.

Altri hanno scelto di mettere in secondo piano i propri desideri lasciando scegliere a qualcun altro ciò che dovevano ottenere, oppure sacrificando l’obiettivo in nome di scelte più emotive, familiari, affettive che li hanno obbligati a fare un passo indietro rispetto al sogno e dare spazio invece a una realtà che si erano convinti di volere, salvo poi domandarsi dove sarebbero arrivati se quel sogno lo avessero mantenuto vivo. E poi ci sono quelli che invece quell’obiettivo lo hanno conseguito in alcuni casi per una serie di circostanze fortunate che hanno permesso loro di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, in altri casi perché hanno lottato, creduto e lavorato con impegno per realizzare un desiderio, un progetto, per i quali altri li avevano presi per pazzi o visionari, quei sognatori che vengono derisi per la loro capacità di pensare che l’impossibile diventi possibile, che non hanno timore di cadere perché sanno che in qualche modo si rialzeranno, che non temono il fallimento momentaneo perché hanno fisso in mente l’obiettivo finale e vanno avanti lottando, senza paura.

Qualunque sia la categoria alla quale abbiamo scelto di appartenere sappiamo perfettamente di aver raggiunto un equilibrio, una mediazione, tra le aspirazioni di partenza e ciò che ci è stato possibile realizzare o ciò per cui non abbiamo avuto paura di combattere e, anche se qualcuno si guarda indietro con rimpianto tanto quanto altri invece contano gli errori compiuti nel cammino sbagliato che ritengono di aver fatto, mentre gli altri sono ancora lì che credono con tutte le forze in quel sogno anche se tarda ad arrivare con una fiducia che sembra quasi sfiorare l’incoscienza o la pazzia, in ogni caso le persone adulte che siamo diventate rappresentano il risultato delle decisioni che abbiamo preso, delle scelte che, volontarie o indotte, abbiamo fatto.

Dunque quella mediazione che ci sembra aver raggiunto con tanta fatica, e anche dolore alcune volte, ci ha resi le persone che siamo oggi, sbagliate, strane, rinunciatarie, sognatrici o incoscienti, timorose o coraggiose, in equilibrio tra il noi giovane e temerario che non voleva piegarsi né accontentarsi e il noi adulto che attraverso le sue scelte ha segnato il proprio percorso; siamo noi, meravigliosamente imperfetti, insicuri, determinati, irascibili e arroganti o docili e remissivi, in ogni caso assolutamente noi. E guardando indietro non potremo non ricordare con un sorriso chi sognavamo di diventare e non renderci conto che chi siamo oggi è solo il risultato di chi abbiamo scelto di diventare, perché anche se abbiamo vissuto alcune decisioni quasi come imposte, suggerite o guidate, sono state sempre e solo il frutto di ciò che in quel momento abbiamo voluto fare.

Così tra compromessi e obiettivi, tra desideri e rinunce, tra lotte e trasformazioni, siamo diventati grandi pur senza aver dimenticato di quando abbiamo iniziato il nostro cammino sognando di volare alto e che poi abbiamo ridimensionato alla vetta che ci era possibile raggiungere, o che avevamo individuato a torto o ragione come il nostro limite massimo, fino ad arrivare a quelle splendide imperfette persone che siamo oggi, in bilico tra ciò che abbiamo e ciò che, a volte, ancora sogniamo.

 
Marta Lock