Deboli però forti

L’amore è quel sentimento al quale resistiamo…per paura che ci renda deboli…ma che poi trovando il coraggio di viverlo…ci rendiamo conto che ci rende più forti…comunque vada…

Finalmente dopo lunghi e tortuosi percorsi durante i quali ci siamo confrontati e scontrati a volte con i nostri sentimenti e le gioie e i dolori che ci hanno procurato, giungiamo alla consapevolezza di non voler più cedere a quello strano stato che ci fa sentire le gambe molli, la razionalità annullata, l’emotività amplificata oltre ogni misura e che in passato ha saputo farci sentire sull’orlo di un precipizio dal quale spesso siamo precipitati. L’autocontrollo che acquisiamo man mano che proseguiamo nel nostro sentiero di vita ci porta a sentirci al sicuro quando le nostre emozioni non prendono il sopravvento perciò giungiamo alla conclusione che preferiamo non lasciarci andare e non doverci confrontare con loro.

Questo perché ci ricordiamo di quando abbiamo faticosamente dovuto ricostruirci alla fine di un amore e di quanto sia stato difficile ricomporre i pezzi della nostra vita tutta da riadattare, di quanto sia stato strano e destabilizzante lasciarsi andare ai sentimenti e poi doversi ricostruire da capo senza di essi; scegliamo dunque di non voler più fare quel tentativo di pensarci come la metà di qualcosa che alla fine ci ha fatti ritornare al punto di partenza, di non voler più credere a un sentimento che ci aveva portati a rinunciare, a scendere a compromessi, a tirare fuori quella parte tenera e dolce di noi che credevamo scomparsa e che guardandola da lontano ci fa quasi sentire ridicoli. Mettendo sul piatto della bilancia gli individui forti che siamo diventati successivamente, da quando non abbiamo più dovuto convivere con le emozioni più profonde, e ci siamo dissociati da quegli esseri arrendevoli, accomodanti e morbidi che eravamo diventati, ci convinciamo di voler mantenere la forza acquisita, quella che ci fa sentire meno in pericolo, quella nella quale ci sentiamo più a nostro agio perché non ci sottopone ad alcun rischio, la stessa che ci raccontiamo cancelli quella lontana debolezza.

Perché ci convinciamo che l’amore ci rende deboli?

Come mai vediamo solo l’aspetto morbido del nostro essere innamorati e non la forza che, per amore, ci spinge a fare cose che mai avremmo preso in considerazione in altri momenti?

Per quale motivo non ci rendiamo conto di quanto, dopo la fine di ogni storia, ne siamo usciti più forti solo per il fatto di aver superato la conclusione di qualcosa a cui tenevamo tanto?

Com’è possibile che non riusciamo a non comprendere quanto utili siano stati i rapporti precedenti grazie ai quali diventiamo sempre più consapevoli di ciò di cui abbiamo realmente bisogno e di ciò con cui invece non potremmo mai convivere?

In realtà la resistenza che dimostriamo spesso non è dovuta al timore di diventare deboli bensì alla paura di rimanere nuovamente delusi non tanto da chi ci è accanto o ci provoca nuovamente quel batticuore, quello stato di irrazionalità, quel pensiero costante all’altro che prende prepotentemente il sopravvento durante le giornate, quel bisogno impellente di rinunciare agli spazi destinati ad altro per farvi entrare il tutto che in quel momento è rappresentato da un altro che non siamo noi, quanto dal rischio di credere, metterci in gioco e sbagliare di nuovo…ma in fondo senza il coraggio di vivere un sentimento non avremmo più il privilegio di ricordare anche quanto un amore, un’emozione, una sensazione bella e positiva ci renda capaci di superare ogni attesa, ogni ostacolo, ogni distanza di farci desiderare di correre a casa per incontrare il protagonista di quel sentimento, di spingerci a pensare in alcuni momenti che del resto non ci importa nulla, solo fare di tutto per nutrire e far crescere sempre di più ciò che ci regala uno stato di grazia tanto appagante.

In fondo, superato quel superficiale imbarazzo nel guardarci innamorati, con gli occhi lucidi, il sorriso che accompagna ogni azione quotidiana, l’elettricità che precede un incontro, la dolcezza condivisa che ci riporta indietro quasi a stati adolescenziali, potremmo godere appieno della gioia di vivere, sognare, costruire insieme a un altro e non c’è debolezza in tutto ciò, semplicemente tanta forza e desiderio di credere con coraggio che tutto possa essere possibile, comunque vada a finire…

 

Marta Lock