Dov’eri finora?

Molto spesso ciò da cui pensavamo di dover fuggire… è esattamente ciò di cui realizziamo di aver bisogno… alla fine del lungo viaggio alla scoperta di noi…

Capita a volte di partire da un punto preciso nel quale capiamo di non poter stare, un inizio che non può essere quel binario su cui proseguirà la nostra esistenza, perché sentiamo di aver bisogno di altro, di scoprire e scoprirci distaccandoci proprio da quel punto, o situazione, che sembra volerci ingabbiare dentro qualcosa di troppo stretto. Così iniziamo un cammino di esplorazione che ci conduce spesso verso persone completamente differenti dalle precedenti, quelle della partenza, e da situazioni nuove, tutte da scoprire, che ci sono necessarie per conoscere risvolti impensati di noi e degli altri.

A volte ci guardiamo indietro con nostalgia soprattutto quando le inevitabili sconfitte, che sono imprescindibili da qualunque percorso di scoperta, ci fanno vacillare e dubitare di aver fatto la scelta giusta ma poi, quando le cose cambiano e ricominciamo ad andare avanti, spensierati e curiosi, a esplorare noi stessi e la realtà circostante, ci rendiamo conto di essere sulla strada in cui volevamo stare. Durante questo percorso anche sulla scelta delle persone che vogliamo accanto procediamo per tentativi, spesso optando per qualcuno di totalmente opposto al precedente, come se volessimo cancellare e prendere le distanze da tutto ciò che ci aveva indotti a scappare, e poi continuando ad avvicinarci a tipologie di individui diversi ma con un unico comun denominatore: quello di non avere le caratteristiche di quel primo punto di partenza. Eppure sentiamo che qualcosa manca, che tutte quelle persone diverse tra loro, e dall’altro, non hanno ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci felici, per sentirci completi, e via via continuiamo a scappare, o a far scappare, e continuare a tentare e cercare.

Perché a volte, nella foga del volerci distaccare da ciò che all’inizio del nostro percorso non ci sembrava adatto a noi, finiamo per escludere a priori la possibilità che qualcosa di giusto invece ci fosse?

Per quale strano meccanismo difensivo ci raccontiamo di non trovarci a nostro agio con determinati atteggiamenti ma continuiamo a cercare inconsciamente qualcosa che ci faccia sentire nello stesso modo?

Non sarà che non siamo pronti per ammettere con noi stessi che forse avevamo lasciato proprio ciò di cui avevamo bisogno, dando per scontato che fossero gli atteggiamenti inadatti piuttosto che invece la persona o il momento in cui l’abbiamo incontrata?

O forse semplicemente non siamo ancora pronti per avere una relazione che ci renda davvero appagati e completi?

Ognuno di noi ha bisogno del suo tempo per comprendersi e comprendere, per sperimentare, per scoprire e apprezzare comportamenti e modi di fare della moltitudine di persone che incontra nel proprio cammino, altri hanno bisogno di una lunga mancanza o carenza per decidere cosa vogliono davvero, pur non cercandolo, dunque non può esserci un dopo senza un fondamentale prima durante il quale si è atteso, desiderato, sperato ciò che mancava, senza esserne completamente coscienti. E dopo la lunga, a volte lunghissima strada verso la conoscenza di un io più maturo, più consapevole, non più ribelle, non più bisognoso di rinnegare ogni risvolto di un inizio che forse non era tutto da buttare, potremmo trovarci ad ammettere che in fondo, per sentirci come ci eravamo sentiti all’ora, nella parte positiva e bella di quel punto di partenza da cui poi siamo fuggiti, abbiamo bisogno esattamente di quel tipo di atteggiamento, di attenzioni, di modi di fare, senza sentircene più spaventati o soffocati perché abbiamo compiuto quel percorso tortuoso che ci ha riportati proprio lì, sereni, ad ammettere che è proprio quello che volevamo senza saperlo.

E in quello strano meccanismo che magicamente si innesca quando tutto è chiaro, ciò di cui abbiamo bisogno appare, è lì davanti a noi, ci regala tutte le emozioni che credevamo dimenticate, con una forza che mai più avevamo immaginato di vivere, e con la felicità della consapevolezza di ciò che vogliamo. E, come se avesse letto il nostro pensiero ci chiederà: “Dov’eri finora?” e noi risponderemo “Ti stavo cercando”.

 

Marta Lock