Equilibristi emotivi

Scappiamo da chi sentiamo troppo vicino…aspettiamo chi è tanto lontano…rincorriamo chi sentiamo sfuggirci…fuggiamo da chi ci vuole inseguire…e intanto sogniamo…

In quello strano circo che è la vita emotiva ci troviamo ad attraversare fasi alterne durante le quali siamo vittime o protagonisti di atteggiamenti apparentemente inspiegabili e soprattutto spesso non contenibili con la razionalità. La cosa diventa ancora più singolare nel momento in cui ci rendiamo conto di attuare comportamenti che in passato avevamo fortemente e aspramente criticato che a volte avevamo subito con sofferenza o vissuto come una destabilizzazione della fiducia in noi stessi e dell’equilibrio raggiunto; nel momento in cui viviamo una determinata esperienza che fa scattare quei meccanismi inconsci sui quali in un primo momento non abbiamo alcun controllo, sembriamo dimenticarci di noi come eravamo prima e reagiamo seguendo l’istinto in un susseguirsi di cause ed effetti che ci portano sulla cima della fune laddove precedentemente eravamo caduti nella rete.

 

Perciò ci troviamo a scappare da chi vuole prenderci, fermarci, un po’ perché non ci sentiamo pronti, un po’ forse perché non siamo completamente convinti che sia quella la persona che può mettere fine al nostro vagare; poi incontriamo qualcuno che ci piace così tanto da spingerci a desiderare di fermarlo ma a quel punto è lui che scappa probabilmente perché non siamo noi quelli capaci di fargli desiderare di mettere un punto alla loro corsa…e probabilmente il fatto che stia scappando ci fa desiderare in modo più intenso di arrestare la sua fuga, facendoci sentire frustrati e impotenti per non riuscire a farlo. Quindi nel momento in cui successivamente incontriamo qualcuno che ci fa sentire più coinvolti di quanto siamo disposti ad ammettere a noi stessi, memori della delusione precedente, inizialmente ci avviciniamo a lui ma poi improvvisamente scegliamo di allontanarcene, soprattutto se avvertiamo che il nostro equilibrio sulla fune diventa troppo ondeggiante e che stiamo rischiando di cadere. Poi finalmente troviamo qualcuno che ci piace davvero ma è troppo lontano fisicamente per mettere a repentaglio il nostro andamento solitario, perciò scegliamo di immaginare come potrebbe essere la quotidianità con lui, rassicurati dalla certezza di non rischiare di poterla vivere, e attaccandoci all’idea proprio perché difficilmente realizzabile.

Perché sembriamo scappare da ciò che possiamo avere e inseguire ciò che sappiamo di non poter avere?

Come mai decidiamo di aspettare chi è lontano allontanando chi invece vorrebbe starci vicino?

 

Cos’è che ci spinge a lasciarci alle spalle tutto ciò che non corrisponde al nostro ideale che diventa di volta in volta più alto fino al punto di essere irraggiungibile e quasi inattuabile nella realtà?

Probabilmente ciò che ci impedisce di fermare il moto continuo della ricerca è la certezza che ciò che abbiamo sempre sognato sia dietro l’angolo e che sicuramente si realizzerà, facendo diventare il momento dell’attesa un passaggio obbligato per raggiungere la consapevolezza e avere conferme continue di come desideriamo che sia e finché non ce lo troveremo improvvisamente davanti, come se fosse il risultato di un gioco di prestigio, non ce la sentiamo di arrenderci. Perciò continuiamo a scappare e inseguire, allontanarci e aspettare finché la magia che abbiamo sempre sognato e tanto fiduciosamente atteso si materializzerà davanti ai nostri occhi.

Quel giorno, dopo essere stati per tanto tempo equilibristi emotivi, funamboli in bilico tra una storia e l’altra, illusionisti con la capacità di apparire e di scomparire dalle vite e dalle emozioni di chi incontravamo sul nostro percorso, una volta camminando sulla fune e una volta cadendo nella rete, vedremo finalmente l’uomo invisibile, quello che per lungo tempo ci aveva dato l’illusione di esistere senza mai apparire ma che veniva a trovarci nei nostri sogni e ci teneva per la vita camminando in equilibrio sulla fune proprio dietro di noi…il giorno in cui uscirà finalmente fuori dal cilindro del mago dando vita a quel sogno al quale non avevamo mai rinunciato, decideremo di cadere insieme nella rete guardandoci sorridenti mentre facciamo quel salto che tanto avevamo atteso di poter fare.

 

 

Marta Lock