Incompleto

Ciò che risulta più indimenticabile spesso è ciò che è incompiuto …forse perché la sua straordinarietà non è stata attenuata dalla possibilità…di vedere come sarebbe stato vivendolo…

Quante volte abbiamo pensato e ripensato a qualcuno che era improvvisamente uscito dalla nostra vita senza che ne avessimo ben chiaro il perché?

In quante occasioni ci siamo domandati come sarebbe andata se la cosa non fosse stata bruscamente interrotta?

Per quale motivo quella storia incompiuta vince sempre il paragone con tutte le altre che hanno avuto una fine più comprensibile?

Perché è così difficile cancellarla dalla memoria e dall’anima?

Esistono degli strani percorsi che ci portano a incontrare persone che hanno il potere di cambiare profondamente il nostro atteggiamento nei confronti dei sentimenti, il modo di porci verso un qualcuno che entra, a volte con prepotenza, nella nostra vita e questi percorsi sono tanto intensi quanto incredibili perché ci fanno stare bene come mai prima d’allora. La sensazione di condivisione è meravigliosa e appagante, una totale unione di anima e di sensi che ci fa sentire completi.

Poi di colpo, come un temporale estivo che arriva accompagnato da tuoni e fulmini, bagna tutto e infine si dissolve altrettanto velocemente, la relazione finisce. A volte per una fuga volontaria, altre per un trasferimento improvviso di uno dei due, in alcuni casi per una impossibilità a proseguirla dovuta a coincidenze esterne alla reale volontà di entrambi, sta di fatto che quel momento meraviglioso dovrà necessariamente diventare solo un ricordo. Perciò ci sforziamo, andiamo avanti cercando di cancellare la perfezione di quell’incontro nella speranza di trovare qualcosa che lo uguagli e lo superi; incontriamo molte persone, diamo loro la possibilità di conoscerci meglio, con qualcuno tentiamo persino di lasciarci andare e di costruire un rapporto.

E per un lungo attimo può succedere anche che tutto sembri andare per il verso giusto al punto che la memoria inizia a sbiadirsi fino al momento in cui un intoppo, un’incomprensione, o una piccola delusione ci riporta subito sul binario precedente, quasi come se ci aspettassimo da un momento all’altro di deragliare e avessimo tenuto un piede sull’altra rotaia facendola diventare la nostra ancora di salvezza, un rifugio nel ricordo che ci rassicuri sull’autenticità del passato e sulla sua impossibilità di lasciarsi dissolvere dal presente. Dunque riprendiamo il corso dei nostri pensieri, momentaneamente interrotto, e continuiamo a guardare con nostalgia a qualcosa che per noi era stato talmente perfetto da rimanere il termine di paragone per tutto ciò che è seguito e continuerà a seguire.

Ma se era così perfetto per noi, per quale motivo abbiamo dovuto mettere la parola fine?

La sua perfezione non sarà determinata proprio dal non aver raggiunto quel giro di boa che lo avrebbe fatto rientrare nell’ordinarietà di ciò che viene vissuto in pieno?

Domande alle quali è impossibile dare una risposta perché un ricordo, soprattutto se bellissimo e quindi idealizzato, non potrà mai essere sconfitto dal presente, a meno che per quegli strani scherzi che la vita ogni tanto ci fa non ci capiti di ritrovare quella persona sulla nostra strada e, con nostro grande stupore e piacere, nonostante il periodo trascorso e le opportunità di entrambi di avvicinarci ad altri, scopriamo che anche l’altro non ha dimenticato la perfezione straordinaria del primo incontro così decidiamo entrambi di riprendere la storia da dove era stata interrotta. A quel punto avremo l’occasione irripetibile di rivivere tutto e più di tutto e comprendere se quel sogno che ci aveva accompagnati per tanto tempo al punto di renderlo migliore di qualunque altra realtà, rientrerà nei canoni ordinari nel momento in cui sarà vissuto in pieno.

Potremmo trovarci a veder svanire giorno dopo giorno quell’alone di perfezione che aveva ammantato l’ideale che avevamo costruito perché lo scontro con la normalità lo porta inesorabilmente a posare in terra quei piedi che prima erano sollevati dal ricordo… oppure proprio nel giro di boa dopo il quale una relazione può diventare abitudine potremmo invece scoprire che, pur rientrando nell’ordinarietà del vivere quotidiano manterrà comunque quel carattere di straordinarietà che tanto era rimasto indelebile nei nostri ricordi.

 

Marta Lock