La gabbia dorata

Incertezza

L’incertezza è una condizione in cui ci troviamo… o dopo aver dato tanto… o dopo aver perduto troppo…

In alcuni particolari frangenti della nostra vita, anche se non usciamo da alcuna situazione particolarmente complicata o difficile, anche se non ci siamo appena lasciati alle spalle momenti complessi o storie particolarmente problematiche, ci possiamo trovare in una condizione di incertezza, di insicurezza riguardo a ciò che vorremmo, a ciò di cui abbiamo bisogno, alla direzione verso la quale vogliamo muoverci. Nonostante sentiamo l’esigenza di far luce in quella nebbia esistenziale dentro la quale ci sentiamo immersi, non riusciamo tuttavia a dare un senso ai pensieri confusi e contrastanti che affollano la nostra razionalità.

Non solo, pur essendo sempre state persone decise, determinate, sempre in contatto con noi stesse, con i nostri veri desideri ed esigenze, non riusciamo a comprendere come mai, in questi strani e singolari frangenti, ci sentiamo così tanto indecisi su quale strada camminare, su cosa desideriamo ci accompagni, su quali siano i nostri reali bisogni emotivi. Da un lato vorremmo fortemente progredire, andare avanti, aprirci al nuovo sorridendo a tutto ciò che arriverà, dall’altro però siamo in qualche modo bloccati, immobilizzati dalle paure e dai timori di sbagliare ancora, di non saper distinguere con lucidità tra ciò che desideriamo con tutte le forze e ciò che realmente ci troviamo di fronte. Gli errori del passato più o meno recente ci hanno indotti a dubitare di noi stessi, prima che degli altri, a non fidarci della nostra capacità di giudizio, della nostra abilità nello scoprire l’anima delle persone, perché quando sono coinvolte le emozioni tutto cambia, tutto diventa privo di raziocinio, assolutamente illogico e in virtù di questo anche completamente inadeguato a farci rendere conto di ciò che davvero sta accadendo.

Quindi, avvolti dagli impulsi emozionali, ci siamo trovati a buttarci, mani e piedi, dentro situazioni nelle quali più le cose sembravano poco chiare, o sfuggenti, più sentivamo di dover dare di più per rassicurare, per curare le ipotetiche ferite dell’altro, nella nostra generosità e maturità sentimentale che ci ha fatti tendere a voler controbilanciare le cicatrici con la nostra stabilità. Altrettanto spesso però ci siamo resi conto di aver dato tanto a chi non ha saputo trattare quelle emozioni come un tesoro inestimabile, e ci ha delusi e lasciati con l’amaro in bocca della consapevolezza di aver perso quella parte di noi che credeva di essere capace di vincere le resistenze, di riuscire a permettere all’altro di lasciarsi andare, di arrivare a conquistare quella parte interiore che dovrebbe invece essere donata spontaneamente.

Arriviamo così al momento in cui queste riflessioni ci fanno sentire bloccati, fermi in un limbo sospeso tra il volere tutto e il non volere nulla, tra il credere che il meglio debba ancora arrivare e il pensare di non sentircela di metterci di nuovo in gioco, tra il voler combattere per ciò che sappiamo essere giusto per noi e l’aver bisogno di non fare assolutamente nulla aspettando che le cose accadano. E ci sentiamo intrappolati nella gabbia dorata di un’incertezza che, se da un lato è rassicurante perché per una volta decidiamo di prenderci il nostro tempo, dall’altro è un ostacolo che ci rende incapaci di accettare una possibilità, di dare un’opportunità che abbiamo timore di concedere.

Cosa fare dunque?

Restare fermi aspettando di recuperare la nostra forza e determinazione oppure, per una volta, attendere che gli eventi decidano per noi?

Lasciarci cullare dal momento di indecisione oppure rimetterci in cammino verso la strada che abbiamo sempre voluto inseguire?

A volte è necessario, come punto di partenza o come punto di arrivo, comprendere di non poter determinare ogni cosa, di dover ascoltare le nostre esigenze interiori che dovrebbero essere una guida, un segnale su ciò che vogliamo davvero. Se sentiamo dentro di noi in modo chiaro l’esigenza di stare fermi, immobili e guardare il mondo dalle sbarre rassicuranti di quella protettiva incertezza che ci fa sentire in pace con noi stessi, dovremmo assecondare quel bisogno, senza farci troppe domande, senza dover per forza cercare un senso a un momento, a una fase che è così proprio perché, probabilmente, è quella giusta per il nostro equilibrio. E quando sarà passata, quando tutto sarà più chiaro oppure le circostanze evolveranno in modo spontaneo, capiremo quanto sarà stata utile quella pausa emotiva dentro la quale ci siamo nascosti.

 

 

Marta Lock