Non ha senso

Non tutto può essere spiegato…ma spesso ciò a cui non riusciamo a dare un senso…è molto più forte di tutto ciò che ci risulta perfettamente chiaro…e definibile…

Man mano che andiamo avanti nel nostro percorso di crescita, impariamo che le cose vanno razionalizzate, sia perché non possiamo essere vittime dell’istinto, sia perché il desiderio di controllo su ciò che è interno ed esterno a noi, diventa sempre più forte. Quindi cerchiamo di dare una spiegazione logica a ogni singolo avvenimento, reazione, sensazione con i quali ci capita di avere a che fare. Il passaggio dalla fase giovanile a quella adulta è segnato dalla presa di coscienza che siamo noi a decidere qualsiasi cosa, siamo noi a gestire il come, il quando e il perché delle situazioni e soprattutto che ogni cosa ha un senso perfettamente delimitabile entro confini specifici.
Poi giunge un momento in cui siamo costretti a confrontarci con qualcosa di talmente forte, inaspettato e, soprattutto, assolutamente confuso, che ci travolge con una forza alla quale non riusciamo a resistere.

Eppure siamo lì fermi, come tronchi di alberi piegati dai venti di un uragano che cercano di tenere le radici ben incollate a terra: allora perché sentiamo che stiamo per sradicarci?

Per quale motivo quella forza inspiegabile e indefinibile sta facendo crollare tutte le nostre convinzioni?

Come mai non riusciamo, nonostante gli sforzi, a farla rientrare all’interno di qualcosa che conosciamo o che abbiamo la facoltà di giustificare e spiegare?

Proprio in quel momento comprendiamo che esiste qualcosa che sfugge alla nostra sfera d’azione, così come alla nostra capacità di analizzarla, non perché non siamo capaci di farlo, bensì per il fatto che ci troviamo davanti a un episodio, un’emozione, una sensazione, un magnetismo, che senso non ha. Questa consapevolezza dà inizio a una seconda fase di crescita, se vogliamo anche più importante della precedente, che segna l’accettazione di alcuni eventi come non controllabili né gestibili, ma non per questo escludibili dal nostro percorso o dalla nostra vita.

Una forza del genere può manifestarsi in un sentimento nei confronti di qualcuno che mai avremmo pensato di poter amare, o che ci faccia piombare, mani e piedi, in una situazione nella quale avevamo sempre escluso di poterci trovare, o ancora che faccia optare per una decisione che mai avremmo creduto di essere in grado di prendere. Tutto questo non per incoerenza, quanto per rassegnazione davanti a qualcosa di tanto inspiegabile quanto potente, quasi una resa, dopo aver combattuto con tutte le forze, alle incognite davanti alle quali la vita ci mette, anche se eravamo convinti di aver previsto tutto, anche se ci eravamo detti pronti a gestire ogni cosa, e sicuri che tutto nella vita potesse essere spiegato e definito.

Questa seconda, importantissima fase di crescita e maturazione, coincide di solito, con il momento in cui da impavidi guerrieri ci trasformiamo lentamente in più saggi e tranquilli strateghi, preferendo la riflessione alla lotta istintiva, e comprendendo che nella vita esiste un momento per combattere e uno per smettere di farlo, non sempre, no, solo riguardo le questioni contro le quali capiamo che non avrebbe senso sprecare energie, accettando e accogliendo ciò che potrebbe spaventarci proprio perché sconosciuto e imprevisto, e riservandole invece per tutte quelle battaglie contro le quali sappiamo di poter avere anche una sola, piccola possibilità di vincere.

In questa fase comprendiamo e accettiamo che ciò che è talmente forte da travolgerci come un uragano, con un modo e una forza tanto inspiegabili quanto improvvisi, così assolutamente reale quanto impensabile sarebbe stato immaginarlo o prevederlo, rientra in una sfera che va oltre il nostro controllo, e ci arrendiamo all’evidenza che non può essere ignorato solo perché non rientra nei confini di ciò che è chiaro, spiegabile e definibile…o solo perché sconvolge tutte le nostre convinzioni.

 

Marta Lock