Porte scorrevoli

E’ disarmante rendersi conto…di come a volte gli eventi si incastrino alla perfezione…come tasselli di un puzzle…al punto che sarebbe bastata un’impercettibile differenza…o deviazione…per evitare che si verificassero…

Quante volte ci è capitato di pensare che se non avessimo fatto una determinata cosa in un determinato momento tutto avrebbe potuto essere diverso?

In quante occasioni ci siamo trovati davanti all’evidenza che un ritardo anche di una sola mezz’ora ci avrebbe portato a incontrare persone diverse che avrebbero condotto la nostra vita su un binario differente, se non opposto, da quello nel quale ci siamo trovati?

Quante scelte diverse avrebbero potuto generare una vita totalmente agli antipodi da quella che ci troviamo a vivere?

In molte circostanze abbiamo avuto la netta sensazione che se avessimo imboccato una strada diversa, se avessimo preso il treno in un altro orario, se fossimo andati in vacanza in un posto piuttosto che in un altro, se avessimo seguito un corso di studi diverso da quello che effettivamente abbiamo scelto, probabilmente non ci troveremmo nel luogo in cui siamo o nella realtà che costituisce la nostra quotidianità. Nei momenti in cui ci fermiamo a riflettere su quanto potrebbe essere stata migliore la nostra esistenza se ci fossimo orientati verso altre opzioni, inevitabilmente ci tuffiamo nell’atmosfera romantica e irresistibile del sogno, come se fossimo estremamente certi che ciò che poteva capitarci sarebbe stato migliore di ciò che abbiamo.

Esiste però anche un’altra versione della realtà, cioè che non possiamo escludere la possibilità che ciò in cui saremmo potuti incappare avrebbe potuto essere peggiore di ciò che abbiamo ottenuto, o che, pur partendo da un presupposto in apparenza migliore, come per esempio una carriera più brillante, un’esistenza molto più agiata, un trasferimento in un altro luogo, un partner diverso da quello che abbiamo accanto, non è detto che sulla lunga distanza si sarebbe rivelata la scelta più giusta o quella che ci avrebbe resi più felici di quanto non siamo.

Certo, credere che tutto avrebbe potuto essere più bello, che avremmo potuto avere una casa più grande, un capoufficio meno detestabile, una situazione emotiva più gratificante o trovarci in un luogo più affine alle nostre corde, è meraviglioso, quasi un rifugio mentale da una realtà che non ci piace, o, per meglio dire, non ci piace più. Già, perché nel momento in cui abbiamo fatto le scelte che hanno determinato la nostra strada, il nostro cammino, ci sentivamo sicuri di ciò che stavamo facendo: il partner di cui ci eravamo innamorati era il migliore del mondo, il luogo in cui viviamo è quello in cui ci avevamo fermamente deciso di voler stare, l’impiego che abbiamo era quello per il quale ci eravamo formati o che abbiamo deciso di accettare per raggiungere l’indipendenza, il nostro capo i primi tempi ci sembrava il più in gamba del mondo…

Allora per quale motivo, lentamente, sentiamo il bisogno di rifugiarci nel sogno che un’ipotetica realtà parallela avrebbe potuto essere migliore?

Non è forse vero che a lungo andare tutto ciò che abbiamo, o che siamo riusciti a ottenere, perde di intensità e di interesse, fino a essere completamente sottovalutato?

Non è comunque una nostra scelta quelle di non staccarci da una determinata realtà che davvero ci rende tanto insoddisfatti?

A volte il sogno può essere solo un modo per uscire dalla noia della quotidianità, che si fa sentire anche se ciò che abbiamo in fondo ci piace, e, se riflettiamo un attimo con razionalità, potremmo anche vedere la questione sotto un altro punto di vista. Alcune cose, alcune persone, sono talmente tanto legate a noi, al nostro chiamiamolo così, destino, che probabilmente anche se avessimo compiuto scelte opposte e intrapreso strade diverse, le avremmo incontrate comunque; forse in altri momenti e con altri tempi, ma probabilmente prima o poi ci saremmo imbattuti nelle stesse identiche persone e dinamiche, magari come punto di arrivo, laddove nella realtà che viviamo hanno costituito invece un punto di partenza.

Forse alcune cose, alcuni incontri, alcune scelte, fanno talmente parte del nostro cammino, del nostro percorso di vita, che presto o tardi, per vie diverse e passaggi più o meno complicati o contorti, ci saremmo imbattuti in loro e in tutto ciò che portano con sé…

Forse a volte ciò che ci fa sentire insoddisfatti è proprio ciò che ci mancherebbe di più se non l’avessimo ottenuto, e che cercheremmo con determinazione, se avessimo compiuto scelte diverse, se avessimo tardato di qualche minuto o se avessimo compiuto la fatidica deviazione di percorso.

Marta Lock