Se chiedo, rispondi

Spesso non è che non chiediamo la cosa giusta… spesso chiediamo la cosa giusta alla persona sbagliata… e la cosa sbagliata alla persona giusta… e così si ingarbuglia tutto…

Nel corso delle nostre esperienze personali ed emotive, siamo venuti a contatto con tipologie talmente diverse di persone che abbiamo dovuto necessariamente fare i conti con l’evidenza che ogni cosa, ogni situazione, ogni circostanza, presenta delle caratteristiche differenti. Questi incontri così poliedrici hanno caratterizzato e contraddistinto il nostro cammino verso una crescita interiore che, di volta in volta, soprattutto se apparteniamo a quel genere di persone che tendono a mettere in discussione se stesse ed esplorarsi prima di farlo con gli altri, hanno segnato un mutamento nel nostro punto di vista e un cambiamento nel modo di porsi che, nell’esperienza appena conclusa, si era dimostrato poco adeguato.

Ovviamente la questione è legata soprattutto alle relazioni sentimentali me è anche estendibile a tutti i rapporti interpersonali in cui è necessario un confronto con gli altri. E così abbiamo iniziato ad andare avanti per tentativi: in alcuni casi abbiamo incontrato forti resistenze e chiusure, dunque ci siamo abituati a essere più diretti cercando di andare più a fondo, ma siamo risultati pressanti; poi abbiamo fatto tesoro dell’esperienza precedente e abbiamo deciso di trattenerci per dimostrare maggiore discrezione, ma siamo risultati freddi e distaccati; e ancora ci siamo fatti vedere più interessati, caldi, appassionati, senza però essere invadenti, ma ci hanno accusato di non essere abbastanza interessati; e così via in un gomitolo continuo di tentativi falliti che diviene via via più grande fino a risultare un’enorme ostruzione alla nostra spontaneità.

Dunque qual è la cosa giusta da fare?

Come mai ogni volta che pensiamo di aver capito quali sono stati gli errori nella precedente esperienza, e tentiamo di non ripeterli con la nuova, ci ritroviamo di nuovo a sbagliare?

Perché è così difficile capire quale sia il comportamento migliore da tenere con gli altri?

A volte arrovellarsi su certi quesiti contribuisce solo a generare maggiore insicurezza, oltre che più confusione di quanta non ce ne sia già, perché di fatto non potrà mai esistere un comportamento che si adatti a tutte le persone con cui veniamo a contatto, così come non potrà mai esistere una chiave che apra tutte le porte. Le persone sono molteplici, enormemente differenti le une dalle altre e a volte anche all’interno di se stesse, uniche nel loro modo di essere; va da sé che non potremmo mai trovare il bandolo della matassa che ci sveli la maniera giusta per relazionarsi con tutte. Così come non esistono domande  o comportamenti che si adeguino a tutti proprio perché chi le riceve è un individuo a sé.

D’altronde, se ci pensiamo bene, non è la stessa cosa che succede anche a noi?

Non è forse vero che alcuni comportamenti attuati da qualcuno non riusciamo ad accettarli, mentre gli stessi, assunti da un altro di completamente diverso, ci risultano persino simpatici?

La realtà è che se concentriamo le nostre energie a domandarci cosa fare per far star bene gli altri, perdiamo di vista ciò di cui abbiamo bisogno noi; se continuiamo a chiedere alle persone del passato cosa avremmo dovuto fare per relazionarci in modo migliore con loro, perdiamo di vista l’innegabile verità che quelle del presente potrebbero aver bisogno di tutt’altro; se andiamo avanti cercando di essere qualcuno che va bene per gli altri, dimentichiamo di essere semplicemente e sinceramente noi.

Dunque le domande più importanti, le uniche che possono darci le risposte che stiamo cercando, sono quelle che possiamo rivolgere a noi stessi, per capire chi siamo, cosa desideriamo, quale comportamento ci fa sentire di più a nostro agio, e da lì partire per mostrarci agli altri. Perché è solo così che sapremo di aver fatto del nostro meglio per essere sinceri senza rinunciare a noi, è solo così che le cose non saranno più ingarbugliate ma saranno chiare e limpide.

Perché, al di là di tutto ciò che gli altri possono volere da noi, la cosa importante è cosa vogliamo noi per noi.

 

 

Marta Lock