Secondo me

In fondo il mondo non è ciò che ci vogliono far vedere gli altri… in fondo il mondo è ciò che vogliamo vedere noi…

Quante volte abbiamo avuto la sensazione di trovarci in mezzo a un fuoco incrociato di una miriade di opinioni ognuna diversa dalle altre?

Perché un punto di vista che in apparenza sembra giusto, logico, razionale, non si allinea per niente al modo in cui noi guardiamo le cose?

Come mai ogni volta che abbiamo chiesto un consiglio ci siamo trovati più confusi di prima a valutare una situazione di cui, comunque, non capiamo il senso?

Chi può suggerire cosa è assolutamente giusto o sbagliato fare e con quali presupposti se non conosce la nostra storia personale, la nostra interiorità, il nostro sentire?

A volte ci troviamo all’interno di esperienze che ci confondono completamente perché non le abbiamo mai incontrate prima nel nostro cammino, ammettiamo che ci fanno sentire inesperti, inadeguati a comprenderne il significato, insicuri su come affrontarle. E così ci decidiamo a chiedere aiuto, a cercare di farci un’opinione più chiara ascoltando chi magari si è già trovato nella medesima situazione, per avere un quadro generale più completo o prendere uno spunto per come aggirare un determinato ostacolo. Inizialmente domandiamo timidamente un’opinione a chi sentiamo più vicino, ma la risposta che riceviamo non ci convince; allora decidiamo di interrogare qualcun altro per avere maggiore chiarezza ma, anche in quel caso, restiamo perplessi; perciò continuiamo, ancora e ancora, ottenendo l’unico risultato di sentir riecheggiare nella nostra testa un coro di voci, una opposta all’altra, che ci confondono ancor più di quanto lo fossimo inizialmente.

Anche se una di loro ci sembrava la migliore risposta nel momento in cui la ricevevamo, la più sensata, la più vicina alla verità, poi via via che ascoltavamo le altre avevamo la stessa sensazione e questo ci lascia molto perplessi dandoci la sensazione di essere troppo indecisi per capire quale sia il consiglio migliore. Poi però gli eventi maturano e prendono da soli una piega assolutamente inaspettata, e non compresa in nessuna delle ipotesi ascoltate, lasciandoci ancora più disorientati, anche se qualcosa dentro di noi, un sussurro sottile che non avevamo voluto ascoltare, ci aveva suggerito quella possibilità, aveva tentato di far luce su un’opzione diversa da tutte. Questo ci conduce lentamente, a volte dopo tante altre esperienze successive in cui abbiamo dovuto ascoltare la voce degli altri prima di riuscire a sentire la nostra, a comprendere una realtà, questa sì assoluta, che nessuno di noi è uguale o simile a un altro individuo; che nessuno può aver fatto le esperienze che abbiamo fatto noi – né in maggiore né in minore quantità, né migliori né peggiori, semplicemente altre – o aver vissuto qualcosa percependo ciò che abbiamo percepito, imparato e compreso noi; nessuno può dirci quale sia la scelta migliore per noi semplicemente perché diverso, molteplice e sfaccettato nella sua individualità tanto quanto ogni essere umano lo è da un altro.

Non solo, nel corso della nostra vita, che siamo o meno disposti ad ammetterlo con noi stessi e con gli altri, ci modifichiamo, gli eventi ci cambiano, le circostanze ci costringono a intraprendere percorsi che mai avremmo immaginato prima, le persone che incontriamo ci portano a reagire in modo differente, un po’ perché ciò che è stato in precedenza ci ha trasformati, un po’ perché sono diversi gli individui che le attuano e dunque la nostra risposta non può essere che differente. Perciò apprendiamo che il punto di vista, che con tanta solerzia e disponibilità ci era stato dato, non era inesatto o tendente a farci guardare la realtà con una lente distorta, anche se per un attimo siamo persino arrivati a pensarlo, bensì rappresentava la realtà perfettamente calzante a chi stava parlando in quel momento, al suo personale percorso di crescita, alle esperienze fatte e all’indole del soggetto.

Dunque ci alziamo un giorno più forti e consapevoli di prima, apriamo i nostri occhi e comprendiamo che in fondo il mondo è ciò che, minuto dopo minuto, scegliamo di vedere noi, con il nostro singolare sguardo; che cresciamo momento dopo momento facendo la nostra personale esperienza, a volte subito chiara altre da capire più lentamente; che scopriamo noi stessi giorno dopo giorno, conoscendoci proprio affrontando i dubbi e le perplessità. Quel giorno non sentiamo più il fuoco incrociato di voci bensì la pace e la serenità della nostra. Perché, a quel punto, decideremo di fare, pensare e vivere non secondo l’opinione degli altri, bensì semplicemente… secondo noi.

 

Marta Lock