Solidi punti fermi

Tutto ciò che la mente sperimenta…. l’emotività ignora… tutto ciò in cui l’emozione si coinvolge… la mente prima o poi segue…

Andando verso una maturazione che inevitabilmente dobbiamo affrontare e accogliere in quell’affascinante percorso che è la nostra crescita interiore, ci siamo trovati ad ammettere che l’emotività ci ha deviati, ci ha distratti o, in alcuni casi, allontanati, dall’obiettivo che desideravamo raggiungere perché il mondo delle sensazioni, dei sentimenti, appartiene a quell’universo irrazionale in cui la logica e la determinazione si annebbiano, si affievoliscono inducendoci ad agire solo seguendo l’istinto. A volte la scelta di ascoltare le emozioni ci ha persino indotti ad abbandonare un progetto che invece la razionalità ci aveva suggerito essere il migliore per noi e, sebbene in quel frangente fossimo sicuri che seguire l’impulso sentimentale avrebbe aperto la strada verso la felicità, in un secondo momento, quando poi le cose hanno avuto un’evoluzione differente da quella auspicata e immaginata, non abbiamo potuto fare a meno di constatare che forse sarebbe stato meglio perseguire l’obiettivo senza lasciarci distrarre.

Successivamente abbiamo perciò preferito lasciar prevalere la logica, permettendo solo alla mente di determinare le scelte più importanti, quelle che appartenevano al cammino che volevamo intraprendere, e abbiamo promesso a noi stessi che non avremmo mai più permesso alle emozioni di prendere il sopravvento al punto di distrarci dalle mete che desideravamo raggiungere. In alcuni casi siamo persino arrivati a rifiutare completamente le sensazioni intense che una persona o una situazione ci suscitavano perché, memori delle impulsive decisioni precedenti che ci avevano condotti verso l’errore, non volevamo mai più perdere occasioni, opportunità, possibilità, in virtù delle quali avremmo potuto raggiungere ciò che per noi era importante realizzare. In quella fase particolare e razionale della nostra esistenza abbiamo compreso quanto in fondo l’approccio più determinista, più logico possa costituire un modo di procedere decisamente rassicurante, senza il rischio che l’emotività intervenga a turbare gli equilibri a cui tanto tendiamo, e abbiamo scoperto anche quanto tutto ciò che viene studiato, meditato e analizzato attraverso la mente sia in realtà estraneo alle profondità e alle sfumature delle emozioni. Così, malgrado la nostra ferma decisione, abbiamo cominciato a sentire un vuoto, la mancanza della connessione con un’interiorità che ha bisogno di fuoriuscire, e che forse, in virtù della maggiore consapevolezza raggiunta nel corso del tempo, non sarebbe stata più tanto dannosa e compromettente come si era rivelata in passato.

Per quale motivo decidiamo che è meglio tenere le profondità delle sensazioni lontane dalla nostra esistenza?

Cos’è che ci spaventa tanto nel lasciar entrare il lato emozionale e trovare un equilibrio tra due aspetti che comunque ci appartengono?

Come mai sentiamo che ci manca qualcosa? E poi in fondo, chi ci assicura che quelle deviazioni del passato, causate dalle morbidezze emozionali, non siano state invece la svolta migliore di cui non ci siamo ancora resi conto?

Davanti a queste considerazioni decidiamo di modificare ancora una volta il nostro atteggiamento, seguendo quella tendenza al cambiamento che non può non appartenere alle persone con una mente aperta e predisposta all’evoluzione quali sappiamo di essere, aprendoci alla possibilità che la parte emotiva possa in qualche modo trascinare la mente verso profondità e opzioni che da sola non sarebbe in grado di prendere in considerazione, perché tutto sommato a volte è proprio quell’energia inspiegabile, quel lato fortemente emotivo e impulsivo a condurci verso un sentiero differente da quello previsto eppure in grado di concatenare le modificazioni necessarie a portarci dove volevamo. A quel punto la mente si lascerà andare perché sarà consapevole dell’importanza del seguire quelle sensazioni, e noi seguiremo quell’irrazionale che non contrasteremo più poiché malgrado la consapevolezza di non poterlo controllare, gestire e arginare, sapremo che lentamente e attraverso spesso contorte deviazioni, saprà spingerci verso ciò che è davvero meglio per noi, scardinando i princìpi e i punti fermi a cui volevamo aggrapparci con la ragione.

 

 

 

Marta Lock