L’anima della Lombardo, siciliana di nascita ma residente in Piemonte praticamente da tutta la vita, sembra essere divisa in due: da un lato un realismo che la induce a rappresentare scorci di vita quotidiana, animali liberi o nature morte che il suo occhio vede spesso davanti a sé o ha visto almeno una volta nella sua vita, magari in occasione di una vacanza o un viaggio. Dall’altro invece la rappresentazione dei simboli religiosi,
quelli in cui può attingere solo agli scritti, o a ciò che altri hanno dipinto prima di lei, oppure alla sua immaginazione, e spesso a entrambi generando quella fusione che dà poi vita al dipinto finale, così come lo vede l’osservatore. Si forma da autodidatta l’artista, ama da sempre l’arte figurativa ma la vita la costringe a metterla da parte per molti anni, poi, nel momento in cui tutto torna su binari più tranquilli e lenti, la riprende con la stessa passione di tanto tempo prima e vi si dedica a tempo pieno. Il suo tratto è Classico ma anche Realista, laddove il classicismo viene riadattato alla contemporaneità anche nelle icone religiose: nel dipinto La veglia dell’angelo,
l’angelo è seduto, quasi a volersi riposare, ed è rappresentato come donna, lo si nota chiaramente dal rossetto e dai lunghi capelli dorati, oltre che dalle rose che la incorniciano, forse perché per l’artista la femminilità rappresenta la grazia, la positività, la dolcezza che la elevano a un sentire maggiore e a una sensibilità profonda tipica delle creature celesti. L’amore per gli animali traspare e fuoriesce quando immortala i suoi soggetti preferiti, i cavalli, in cui ogni linea, ogni piccolo dettaglio della criniera o addirittura degli schizzi d’acqua sollevati dagli zoccoli, vengono descritti minuziosamente al punto di immaginare quasi il movimento successivo, quello in cui la zampa si posa e la coda si abbassa in posizione di riposo. E ancora nei ballerini di Tango argentino,
traspare tutta l’armonia, la sinergia, tra due persone che si muovono allo stesso ritmo e con gli stessi passi, diventando quasi simbolo di un qualcosa di più grande del semplice ballo, di un’armonia che in una coppia viene con il tempo, dopo aver superato insieme gli intoppi e le difficoltà della vita, come della danza. Un’artista sensibile che non ha mai rinunciato a inseguire il suo sogno.
Marta Lock
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